domenica 21 maggio 2017

La serie della letteratura giapponese ~ 20 ~


Due figure di Tenaga e Ashinaga

Makura no Soushi (20)

~ Il primo saggio in Giappone, scritto da Sei Shonagon ~

Il testo (19)

Ventesimo paragrafo ~ 1 ~

(Dal decimo al diciannovesimo paragrafo, poiché sono enumerati solo i nomi della montagna eccetera, sono ommessi.)

Su Shoji (la porta scorrevole costituita da un’intelaiatura di legno rivestita di carta bianca traslucida) che si trova all’angolo di nord-est del palazzo Seiryouden (l’abitazione dell’imperatore per la sua vita quotidiana) sono dipinte due figure grottesche di Tenaga e Ashinaga (1) nel fondo del mare burrascoso.

Poiché la porta che nasconde quel Shoji è sempre aperta, se la vede sempre. Noi ancelle, quindi, sorridiamo un po’ amaramente dicendo “oh, no!”

Vicino al parapetto del corridoio di quella zona, è messo un vaso grande in cui sono arrangiati i rami di ciliegio e ogni tanto cadono i fiori fino a fuori del parapetto. È una scena molto pittoresca. E un giorno, il signor Korechika (fratello dell’imperatrice) è apparso vestito di giacca colorata di ciliegio e ha detto qualcosa all’imperatore tramite l’avvolgibile di listelli di bambù. Dentro l’avvolgibile, stanno tante ancelle che servono all’imperatore, vestite d’abiti molto colorati e lussi.

A questo momento, nella sala da pranzo per l’imperatore, i Kuroudo portano i piatti. Quando un Kuroudo ha finito di portare l’ultimo piatto, lui ha detto che è pronto il pranzo all’imperatore.  E lui si è diritto verso la sala da pranzo facendo accompagnare il signor Korechika. Dopo, lui, cioè il fratello dell’imperatrice, è ritornato e seduto dove c’è quel vaso grande.

(1) Tenaga vuol dire uno che ha le mani lunghe e Ashinaga significa quello che ha le gambe lunghe. Riguardo a queste due esseri, ci sono le diverse leggende a ogni zona in Giappone dal tempo antico. Per esempio, a nord-est del Giappone, Tenaga, avendo le mani tanto lunghe quanto arrivano fino alla cima della montagna, faceva del male insieme Ashinaga mangiando spesso anche la carne umana. Ma, un giorno, un monaco ha fatto una preghiera molto efficacie per cacciare via questi, e poi ha piantato un albero della famiglia canfora in modo che due mostri possano mangiarlo invece della carne umana, allora la loro malvagità è stata repressa.

Poi, un’altra storia dice che erano introdotte questi due come l’esseri sacri da Cina al decimo secolo. E nel periodo in cui era scritto questo saggio Makura no Soushi, le figure di questi due erano dipinte sul Shouji nel palazzo imperiale, come il simbolo da pregare la vita lunga dell’imperatore.