mercoledì 21 giugno 2023

La serie della letteratura giapponese~627

 


Due foto della baia di Futami, in Ese


Okuno Hosomichi, il viaggio per Touhoku, nord-est in Giappone, scritto da Matsuo Bashou

 

Il diario di Bashou (56)

 

Quando mi stando divertendo agli ultimi giorni del mio viaggio, è venuto Rotsu (uno di discepoli di Bashou,) e noi siamo d’accordo di viaggiare nel paese di Mino (la presente provincia Gifu) insieme. E noi siamo andati alla città Ohgaki (situato nella parte ovest in Gifu) che si trova sotto il castello del signore feudale chiamato Toda, con il cavallo.

 

A questo momento è arrivato anche Sora da Ise, e poi anche l’altro mio discepolo Etsujin si è recato di corsa con il cavallo. E noi tutti ci siamo radunati alla casa di Jokou. E poi ci sono venuti anche il genitore e figlio chiamati Zensenshi e Keikou, e gli altri miei conoscenti ci visitavano giorno e notte. (N.B: Jokou, Zemsenshi e Keikou, son tutti i discepoli di Bashou che abitano o in Nagoya o in Gifu.)

 

Tutti i visitatori si rallegrano di avermi visto, come se incontrasse una persona che ritornava alla vita. E poi, naturalmente loro tenevano in considerazione la mia stanchezza del viaggio.

 

E al giorno 6 di settembre, nonostante che sono ancora un po’ stanco, sono partito per Ise con la nave, per andare a pregare il grande tempio scintoista d’Ise.

 

Allora, ho composto un Haiku come seguente:

 

Hamagurino Futaminiwakare Yukuakizo

 

Traduzione: Come Hamaguri (un mollusco che simile al fasolaro) che è divisa in due, cioè la conchiglia e la carne, io parto per Futami (la parte vicina al mare d’Ise) con l’autunno che sta andando via, dopo che mi sono accomiatato dalle persone care.

 

fine di Okuno Hosomichi

 

 

Dall’autrice di questo blog:

 

Io sospendo un momento il blog, per cercare l’argomento per prossima volta. E lo riprenderò presto possibile. Arrivederci!

domenica 18 giugno 2023

La serie della letteratura giapponese~626

 



Sopra due foto sono Warigo, sotto Sasae


Okuno Hosomichi, il viaggio per Touhoku, nord-est in Giappone, scritto da Matsuo Bashou

 

Il diario di Bashou (55)

 

Il giorno 16, poiché il cielo è molto sereno, io e Tousai siamo andati alla spiaggia d’Iro (situato nella baia di Tsuruga) per prendere la piccola conchiglia chiamata Masuho. La distanza per andare a quella spiaggia è circa 28km con la nave. Uno dei miei compagni di Haiku, chiamato sig. Tenya, che gestisce l’agenzia marittima, ci ha preparato Warigo eSasae ecc. (Warigo è il cestino da pranzo e Sasae è il tubo di bambù da mettere Sakè, come si vede nelle foto di sopra). Comunque, lui è molto attento verso noi.

 

Inoltre, lui ci ha fatto accompagnare i suoi servi. E noi siamo partiti in gran numero con la nave. E poi, noi, fortunatamente a grazia del vento favorevole, siamo arrivarti alla spiaggia d’Iro velocemente.

 

Sulla spiaggia, si trovano tante capanne povere di pescatori e fra queste, c’è un tempio buddista privo di vivacità. Noi quindi, vi siamo entrati e abbiamo passato il tempo bevendo il tè e Sake.

 

Passando così il tempo, chissà quando, si vedeva il tramonto. E la scena del villaggio di pescatori così deserta, alla sera d’autunno, mi è capitata una certa emozione nel seno. Allora ho composto due Haiku, come seguenti:

 

1) Sabishisaya Sumanikachitaru Hamanoaki

 

2)Naminomaya Kogainimajiru Haginochiri

 

Traduzione:

 

1) La tristezza dell’autunno in questo villaggio, non si può confrontare con qualsiasi altra cosa. Nel romanzo della storia di Genji, c’è una scena che il protagonista (il principe Genji) è esiliato a Suma (situato nella presente provincia Hyogo, e a quell’ora, era la spiaggia molto deserta), ma secondo me, in questo villaggio, la vista autunnale è molto più emozionante.

 

2) Nel fondo della increspatura di questa spiaggia, sono sparsi le conchiglie di Masuho, di cui Saigyo ha composto una Waka. Guardandole bene, fra queste conchiglie rose, si vedono anche i pezzi di fiori di lespedeza un po’ rossastri, chissà da dove sono arrivati.

 

Ho fatto scrivere i punti essenziali successi a quel giorno sulla carta a Tousai e l’ho lasciata nel tempio. 


mercoledì 14 giugno 2023

La serie della letteratura giapponese~625

 


Due foto del tempio scintoista Kehi


Okuno Hosomichi, il viaggio per Touhoku, nord-est in Giappone, scritto da Matsuo Bashou

 

Il diario di Bashou (54)

 

Questa notte, la luna era molto serena e ho domandato al padrone dell’albergo:

 

“Anche domani sera forse potrà fare così bel tempo?”

 

Allora lui mi ha risposto:

 

“Riguardo al tempo in questa zona di Hokuriku (significa la presente provincia Niigata, Ishikawa, Toyama e Fukui, che sono la parte centro-nord in Giappone), si vede spesso che, anche se la notte sia molto chiara come oggi, il giorno dopo non fa sempre bel tempo.”

 

Facendo questo genere della conversazione con lui, abbiamo bevuto Sake e dopo, siamo andati a pregare al tempio scintoista Kehi che è dedicato all’imperatore Chuai (si dice che è vissuto nell’antico tempo, che non si sa quando fu), condotti dal padrone.

 

Nel territorio di questo tempio è piena di aria sacra e pura, e fra i rami di pino entra la luce di luna. Sul giardino che si trova avanti al tempio, è sparsa la sabbia bianca pienamente e questo si vede come se fosse caduta la brina dappertutto sotto la luce di luna.

 

Strada facendo, il padrone ci ha parlato:

 

“Nel vecchio tempo, un monaco viaggiatore, chiamato Taa, ha desiderato di fare un atto magnifico in questa zona. Cioè, lui ha falciato l’erba e portando la terra e pietra da solo, ha risanato il fango. E grazia a lui, è diventata molto comoda la strada da andare al tempio. Questi fatti storici sono rimasti ancora, e quando i monaci viaggiatori in generazione ci visitano, loro portano la sabbia fino qua. Questa cosa è ormai diventato l’abitudine. E noi la chiamiamo “sabbia portata dai monaci viaggiatori””.

 

Allora ho composto un Haiku come seguente:

 

Tsukikiyoshi Yugyounomoteru Sunanoue

 

Traduzione: La luna molto serena dell’autunno brilla, facendo molto bianco la sabbia sul giardino.

 

 

E il giorno dopo, ha piovuto come ha detto padrone, e ho fatto un altro Haiku come seguente:

 

Meigetsuya Hokkokubiyori Sadamenaki

 

Aspettavo proprio la luna piena e bella dell’autunno, invece, il tempo del paese nord è facile da cambiare, nonostante che ieri sera faceva veramente bel tempo!


domenica 11 giugno 2023

La serie della letteratura giapponese~624

 


Sopra, la foto della luffa, e sotto, della zucca a fiasco


Okuno Hosomichi, il viaggio per Touhoku, nord-est in Giappone, scritto da Matsuo Bashou

 

Il diario di Bashou (53)

 

Essendo sicuro che questa capanna povera può essere la casa di Tousai, ho bussato alla porta. Allora, è apparsa una donna che si vede modesta e mi ha detto:

 

“Voi, signor monaco, di dove siete? Comunque, mio marito sta adesso alla casa di un tale. Se voi voliate vederlo subito, visiterete quello tale.” E mi ha indicato dove c’è la casa di quello uomo.

 

Il modo di dire di quella donna mi ha dato l’impressione come se io fossi nella storia antica.

 

E ho potuto incontrare Tousai subito dopo e lui mi ha offerto due notti di soggiorno alla sua casa.

 

Dopo di che, io sono partito per Tsruga (da Fukui dista circa 62km), di cui la luna nell’autunno è famosa per la bellezza nella storia di Waka.

 

Tousai anche è partito con me, dicendo di fare l’assistente di me come lo scherzo. Lui, davvero tirando su l’ormo dell’abito come fa di solito il servo, è pieno di entusiasmo di fare la guida per me.

 

Piano piano, diventa difficile di vedere il monte Shirane (consultate per favore “La serie della letteratura giapponese~619”) e invece di quello, si vedeva il monte Hinadake (situato nella presente città Takefu, nella provincia Fukui).

 

Passando il ponte di Asamizu, si vede il fiume Tamae, ma, di cui la canna è già spigata. (N.B: Asamizu e Tamae sono spesso diventati il tema di Waka dal tempo , e soprattutto a Tamae, era abitudine di comporre Waka che ha il tema della canna.)

 

Dopo aver passato le rovine del posto di controllo, chiamato Uguisu, noi abbiamo attraversato il passo di Yuo, che fu il luogo di antica battaglia. Vicino a qui, si trovano le rovine del castello di un Samurai, chiamato Minamoto no Yoshinaka (vissuto 11541184, fra la guerra civile, una volta è diventato vincitore, ma dopo, è ammazzato dal nemico nella presente provincia Shiga, e Bashou l’ha amato).

 

E sulla collina di Kaeruyama, abbiamo sentito la voce della oca selvatica che arriva dal nord e alla sera del giorno 14, abbiamo alloggiato al porto di Tsuruga. (N.B: Dal tempo, a Kaeruyama era abitudine di comporre Waka che ha il tema della oca selvatica.)

mercoledì 7 giugno 2023

La serie della letteratura giapponese~623





 
Sopra, due foto del tempio buddista Eiheiji

E sotto, la gente che pratica la meditazione dello Zen in questo tempio



Okuno Hosomichi, il viaggio per Touhoku, nord-est in Giappone, scritto da Matsuo Bashou

 

Il diario di Bashou (52)

 

Siamo andati a pregare il tempio buddista Eiheiji che dista circa 5.5km dalla strada principale. Il fondatore di questo tempio si chiama Dougen (1). Lui ha fondato questo tempio al posto molto montagnoso e lontano dalla città, lasciando il mondo umano.

 

Forse ci sarà stato il perché, che la persona comune come io, non potrà capire.

 

(1) Dougen (12001253) è nato come il figlio di un nobile molto alto. Ma lui è andato al monte Hiei (dove c’è il grande tempio buddista Enryakuji) quando aveva 13 anni, e all’anno 1214 è diventato il discepolo del monaco della setta Rinzai dello Zen, chiamato Eisai. Dopo tanti sforzi dello studio, lui ha potuto avere l’approvazione come il monaco della setta Rinzai dello Zen, dal suo maestro. E all’anno 1223, lui è andato alla Cina, nel periodo della dinastia Song, con il suo collega. E girando per i diversi templi dello Zen, alla fine, ha potuto acquisire la profonda conoscenza dell’altra setta Soudou dello Zen e all’anno 1227 è tornato in Giappone. E all’anno 1244, ha costruito il tempio buddista Eiheiji della setta Soudou dello Zen.

 

Dopo, io ho voluto ad andare a Fukui che dista circa 11km da Eiheiji, ma per andare a quella zona, ci voleva tanto tempo per il buio.

 

Comunque, qui a Fukui abita un mio conoscente vecchio, chiamato Tousai. Tanti anni fa, forse più di dieci anni fa, lui è venuto a Edo e mi ha visitato. Poiché lui è molto vecchio, io non sapevo se lui sia ancora vivo o no. Io quindi, ho domandato le notizie di lui a un uomo, allora lui mi ha indicato che Tousai sta ancora vivo e abita vicino a lì.

 

La sua casa, nonostante che sta nella città, si è trovata nel luogo appartato e silenzioso. Ѐ la casa proprio povera. Sotto la gronda, stanno crescendo la luffa e la zucca a fiasco. E poi, la cresta di gallo e la saggina hanno fronde tanto lussureggianti quanto coprire l’ingresso del recinto.

domenica 4 giugno 2023

La serie della letteratura giapponese~622

 


Due foto del pino di Shiokoshi


Okuno Hosomichi, il viaggio per Touhoku, nord-est in Giappone, scritto da Matsuo Bashou

 

Il diario di Bashou (51)

 

La città Yoshizaki è situato al confine fra Echizen (presente provincia Fukui) e Kaga (presente provincia Ishikawa). Da qui, siamo andati a vedere il pino di Shiokoshi (il pino che si trova vicino al tempio scintoista Shiokoshi, situato alla riva opposta di Yoshizaki) con la nave. Riguardo a questo pino, c’è una Waka composta da Saigyou (monaco e compositore di Waka, vissuto 1118 ̴1190) come seguente:

 

Yomosugara Arashininamiwo Hakobasete Tsukiwotaretaru Shiokoshinomatsu

 

Traduzione: Il pino di Shiokoshi è bagnato tutto dalle onde sollevate per il vento forte che soffia per tutta la notte. E ogni pezzo di goccia caduta dal ramo mi sembra che cada la goccia della luna sotto la luce bella della luna.

 

Secondo me, questa Waka di Saigyou presenta le varie viste né più né meno solo con l’una.

 

Se ci sia qualcuno che vuole aggiungere qualcosa a questa Waka, il suo atto sarebbe inutile. Zhuang-zi, (il pensatore vissuto Ad 403221) ha scritto che non è necessario di mettere più qualcosa alla funzione del corpo umano, come per esempio di aumentare il numero di dita. Ѐ la stessa cosa!

 

In Maruoka, situato in Echizen, si trova il tempio buddista Teryuuji. Poiché conosco il priore di questo tempio dal tempo, l’ho visitato.

 

A proposito, un mio discepolo chiamato Hokushi che abita in Kaga, quando sono partito da là, ha voluto solo saltarmi per primo, invece, lui mi ha accompagnato fino a Maruoka. Lui, in via del viaggio, vedendo il paesaggio di ogni posto, ha elaborato un piano di comporre di Haiku e mi ha fatto sentirlo, quando lui ha potuto comporre Haiku, adatto alla ispirazione del viaggio.

 

Ma, finalmente è venuto il tempo da dire addio. Allora, lui ha lasciato un Haiku come seguente:

 

Monokakite Ohgihikisaku Nagorikana

 

Traduzione: Purtroppo, io devo andare via da qua. E io ho scritto alcuni Haiku sul ventaglio durante il viaggio, ma adesso mi pare che sia stracciato questo ventaglio. E così, nel mio cuore è pieno dal pensiero che è difficile di dirvi addio.

mercoledì 31 maggio 2023

La serie della letteratura giapponese~621

 




Sopra, due foto del tempio buddista Zenshouji
E sotto, due foto di Suzuri e Il bastoncino d'inchiostro di china


Okuno Hosomichi, il viaggio per Touhoku, nord-est in Giappone, scritto da Matsuo Bashou

 

Il diario di Bashou (50)

 

Fuori della città sviluppatasi intorno ad un castello del sig. Maeda (il signore feudale nella zona di Kaga, presente provincia Ishikawa), c’è il tempio buddista Zenshouji. E io vi ho alloggiato. Qui si trova ancore nel paese Kaga. Il mio compagno Sora anche ha alloggiato in questo tempio alla notte precedente e ha lasciato un Haiku come seguente:

 

Yomosugara Akikazekikuya Uranoyama

 

Traduzione: Viaggiare da solo è molto triste, perciò, trovo difficoltà di dormire bene. E in questo tempio, ho passato per tutta la notte sentendo il suono del vento autunnale.

 

Lui mi anticipa solo un giorno, ma, mi pare che siamo già allontanati mille Ri (un Ri è 3.75km). E anche io, mi sono sdraiato sentendo quel suono del vento autunnale.

 

All’alba, si sente la voce del monaco che recita il sutra nell’atmosfera molto limpida e silenziosa. E fra un po’, è suonato il gong che ci fa sapere la colazione preparata e sono entrato nel refettorio.

 

Dopo, frenando l’impazienza di arrivare a Echizen (presente provincia Fukui) oggi, sono uscito fuori dal tempio. Allora, i monaci giovani correvano dietro a me fino ai piedi di gradini di pietra, portando la carta e Suzuri (vaschetta per stemperare l’inchiostro di china, che si vene nella foto di sopra) a mano.

 

Allora io, vedendo le foglie di salice cadute nel giardino, ho composto un Haiku, come seguente:

 

Niwahaite Idebayaterani Chiruyanagi

 

Traduzione: Nel tempio buddista dello Zen, c’è l’abitudine che, chi vi ha alloggiato, deve pulire bene il giardino prima di partire, come il ringraziamento. E io quindi, partirò da qui, dopo aver spazzato bene le foglie di salice.

 

Questo è proprio un Haiku estemporaneo composto prima di partire. E io l’ho scritto affrettatamente e dato a loro, già portando i sandali di paglia per il viaggio.